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Varbaro Valentino

Avvocato, Podestà e Sindaco. Nato a Scilla il 13 febbraio 1886 da Giovanni e da Vita Teresa. Compì gli studi presso il liceo classico “T. Campanella” di Reggio Calabria e li concluse laureandosi alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’università di Messina il 30 novembre del 1913. Dotato di grande oratoria, esercitò la professione di avvocato, civilista e penalista, fino al 1942, anno in cui cessò, per motivi di salute,  la sua intensa attività forense; proprio mentre difendeva una causa nell’aula del Tribunale ebbe i primi sintomi della malattia che lo costrinse ad interrompere una carriera  professionale di grande prestigio e qualità. Fu sottotenente durante la prima guerra mondiale, congedandosi con il grado di capitano.Al suo rientro, coltivò l’impegno politico, venendo eletto Sindaco nel 1918 e successivamente Podestà, amministrò Scilla quasi ininterrottamente (con un intervallo tra il ’27 ed il ’32) e con plebiscito popolare fino al 1937. Negli anni dal 1923 al 1941 ricoprì diverse cariche istituzionali: fu vice Pretore, Presidente della Commissione Mandamentale delle Imposte Dirette di Scilla, Bagnara e Villa S. Giovanni. Ricevette encomi e riconoscimenti ufficiali tra cui la nomina di Cavaliere Ufficiale dell’ Ordine della Corona d’Italia (1921). Nel corso del suo lungo incarico amministrativo alla guida del paese, si realizzarono importanti opere, tuttora di vitale importanza e prestigio: fu ricostruita la Casa Comunale ad opera dell’Unione Edilizia Nazionale; fu costruito il primo lotto di case nel quartiere Vela; si progettò e realizzò la piazza di San Rocco, e con la demolizione del vecchio baraccone Copparo (donato dall’omonima cittadina ferrarese) e di quanto rimaneva della Chiesa di San Giorgio, del Convento dei Padri Osservanti e dell’annesso Oratorio del Rosario dopo il devastante terremoto del 1908, creò quell’incantevole veduta sul rione di Marina Grande e sullo Stretto di Messina; si appaltarono i lavori del plesso delle scuole elementari nel quartiere di San Giorgio; fu sistemata la strada, poi intitolata a Rocco De Zerbi (deputato e suo amico) che collega piazza Matrice con Piazza San Rocco; fu progettata e realizzata la fontana di piazza Matrice su progetto dello scultore Francesco Jerace di Polistena, con il quale ebbe cordiali rapporti e nutrita corrispondenza per una fattiva collaborazione artistica; infatti, oltre alla fontana, egli, ancora podestà, voleva far realizzare allo stesso scultore un monumento alla “Vittoria Alata” su Scilla, progetto che rimase solo allo stato di bozza avanzata; restò pure un progetto non realizzato la Villa Comunale sullo stesso suolo dove oggi ha preso corpo dopo circa 60 anni. Nell’arco della sua intensa attività professionale ed amministrativa ebbe modo di avviare e consolidare importanti rapporti di amicizia, di stima e di collaborazione fattiva con illustri professionisti e con esponenti di primissimo piano del governo locale e centrale, su tutti la frequentazione con l’avvocato giurista Giuseppe De Nava, deputato dal 1897 al 1924 con molteplici incarichi di governo ivi compresa la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come simpatica nota di cornice, indicativa di cosa l’avv. Varbaro rappresentasse nella Comunità scillese, va segnalato che egli fu padrino di battesimo dei futuri sindaci di Scilla, Rocco Minasi e Pietro Panuccio.