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Francesco Martello

detto Franco o Ciccino (Scilla, 2 aprile 1931 - Scilla, 2 aprile 1993) è stato un personaggio di una certa importanza nella vita collettiva scillese della seconda metà del XX secolo, con particolare riguardo alla sua "milizia cristiana" nella Parrocchia arcipretale "Maria Ss. Immacolata" e - di conseguenza - nella zona pastorale di Bagnara-Scilla e nell'Arcidiocesi di Reggio-Bova.
Laureato in filosofia negli Stati Uniti, ottimo conoscitore della lingua inglese, era impiegato presso l'Azienda municipale autobus di Reggio.
Cattolico convinto e cosciente, uomo di approfondita cultura teologica e conoscitore di storia della Chiesa universale e di quella locale, è stato per anni un attivista di Azione cattolica e catechista.
Nella seconda metà degli anni '70 si congiunge in matrimonio, presso il Santuario di San Francesco a Paola, con Ninuccia Pippia, alla quale lo legava anche il comune impegno parrocchiale. Proprio il Santo paolano sarà un punto di riferimento costante della sua biografia. Già destinato a portarne il nome, nacque e morì nel giorno della sua festa liturgica: il 2 aprile. Con la moglie, nel corso degli anni '80, dà vita al gruppo di preghiera Porto Salvo-San Giuseppe, una significativa esperienza nata allo scopo di riunire in preghiera persone di tutte le età nel quartiere Chianalea e, al tempo stesso, di animare le liturgie eucaristiche e le preghiere comunitarie che, in vari periodi dell'anno, si celebravano nelle due chiese della "piccola Venezia del Sud". Nel frattempo, mette a frutto anche la sua conoscenza dell'inglese, impartendo gratuitamente lezioni a vari giovani scillesi e no. Assiduo frequentatore delle celebrazioni anche feriali, si incaricava del servizio liturgico e delle letture di praticamente tutti i funerali che si svolgevano in Parrocchia: solo seri motivi di salute o di lavoro potevano distoglierlo da questo impegno.
Apprezzato collaboratore di "Insieme costruiamo la comunità", il periodico della comunità cattolica scillese, vi si dedicava in particolare alla cronaca di piccoli e grandi avvenimenti religiosi e culturali che avevano luogo in città, non mancando - molto spesso - di dare conto di grandi avvenimenti o documenti della Chiesa universale, come le encicliche papali, ovvero della comunità nazionale ed internazionale come, ad esempio, la prima Conferenza sul clima che, cinque anni prima di quella di Kyoto che produsse il noto Protocollo, si svolse a Rio de Janeiro nel 1992.
Sul finire della vita ha la gioia di essere accostato al cosiddetto "ministero straordinario dell'Eucarestia" - la facoltà, cioè, data dalla Chiesa a dei laici che, senza accedere agli Ordini sacri, se ne mostrino degni e consapevoli - di distribuire l'Eucarestia e di presiederne, in caso di assenza o di impedimento del presbitero o del diacono, l'adorazione comunitaria. In questa missione, come in tutte le altre della sua vita, s'impegnò a fondo, recando il conforto della comunione al Corpo di Cristo a numerosi infermi che, in tutte le contrade anche più periferiche di Scilla, egli raggiungeva sempre a piedi.
Svolgeva proprio questo servizio quando, in una giornata di tardo inverno del 1993, subì una grave caduta che, nel volgere di pochi giorni, lo condusse alla Casa del Padre, lasciando nella moglie e nelle moltissime persone che ebbero modo di apprezzare le sue qualità umane un grande senso di rimpianto.

Biografia di: Giovanni Panuccio